Bilanci/ Editori, bibliotecari e librai, ecco il bello e il brutto del 2012
Cosa salvare e cosa dimenticare dell’anno che si sta concludendo? Il presidente dell'Aie Polillo, dell'Aib Parise e dell'Ali Galla fanno un consuntivo delle cinque cose da salvare e delle cinque da buttare...
Un estratto dal nuovo numero del "Giornale della Libraria"
Giovedì, 13 dicembre 2012 - 07:05:00
LE CINQUE COSE DA SALVARE...
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Alberto Galla (presidente Ali). Nel 2012 abbiamo provveduto a rinnovare le nostre cariche, all’insegna di una precisa volontà di rinnovamento dell’Ali, sempre più necessario in tempi di crisi. La prima cosa che vorrei salvare è questa Ali rinnovata, non tanto e non solo nelle persone, quanto piuttosto nel desiderio di porsi sempre come punto di riferimento per le librerie indipendenti. I librai devono tornare ad avere fiducia nella propria associazione e confidare che ogni azione sarà intrapresa a loro tutela e sostegno. Ma perché tutto ciò possa avere effetto, deve crescere la consapevolezza che da questa situazione si esce con la volontà di fare rete e mettere in comune le migliori attività che ognuno, nel proprio territorio, svolge.Stefano Parise (presidente Aib). Dopo le polemiche suscitate dalla «legge Levi», la proposta avanzata dall’associazione Forum del libro ha offerto un’occasione di confronto alle associazioni di bibliotecari, editori e librai. L’aumento dei lettori è la priorità numero uno per tutti, da perseguire con politiche e interventi coordinati e coerenti con una normativa quadro sulla lettura che oggi in Italia non esiste. Senza questo il mercato e gli utenti delle biblioteche non possono crescere. Marco Polillo (presidente Aie). E-book e digitale: questo 2012 ha definitivamente incoronato il mercato degli e-book come il segmento più innovativo dell’industria editoriale. In soli due anni e mezzo la produzione italiana è arrivata a quasi 38 mila titoli in digitale. Il 37% delle novità italiane sono oggi pubblicate anche in versione e-book. Non è male per cominciare.
2
A. Galla. Vorrei salvare il peso crescente delle varie iniziative a sostegno del libro e della lettura. Solo attraverso il progressivo sviluppo di festival, fiere, manifestazioni e performance attorno al libro, non solo si riuscirà a far crescere gl’indici di lettura, ma si potrà dimostrare che è strettissima la relazione tra sviluppo della lettura e crescita economica. In questo senso va sostenuta e arricchita anche la proposta di legge messa a punto dal Forum del libro presentata a Passaparola a Vicenza.