In questi giorni sto seguendo un corso introduttivo su editoria digitale ed ebook. Numerose le sollecitazioni e gli spunti che credo non possano non interessare i Libristi e magari diventare spunto di qualche iniziativa.
Solo per dirne due:
- Lo sviluppo di nuove forme di "giornalismo narrativo" che sembrano raccogliere particolare interesse da parte di un lettore stanco di saggistica come della fiction, intese in senso tradizionale
- La crescita di un'editoria digitale di opere di formato breve (dai singles di kindle agli short del quotidiano inglese The Guardian) di 30 mila-50 mila battute, adatte ai tempi e alla nuove modalità di lettura (magari è un titolo che scarichi e leggi per intero sul tuo tablet nel tempo in cui il treno ti porta al lavoro). Opere che possono essere interviste, reportage, racconti, esempi di giornalismo di approfondimento che non può trovare spazio nei giornali ma anche di (mi piace il termine) "slow jorunalism".....
Che ne dite, non è roba da Libristi?
Intanto vi consiglio questo blog dove certe tematiche sono approfondite.
Quello delle nuove tecnologie e della ricaduta inevitabile che avrà sulla professione giornalistica è un ambito fondamentale per lo sviluppo e il futuro della professione. Grazie per questo post!
RispondiEliminaE' un tema che mi è particolarmente caro, come (piccolissimo) editore digitale, oltre che come giornalista stregata dalla rete fin dai tempi del web pre-0.0...
RispondiEliminaGrazie Paolo per il post, un saluto a tutti i libristi. A presto.
Anna
Interessantissimo. Ottimo tema per un incontro, magari con qualche librista o giornalista straniero.
RispondiEliminaLorenzo Sandiford