Ho riflettuto sulla vicenda che vede l’un contro l’altro armato uno scrittore e un editor. La querelle è nata a seguito delle votazioni per stabilire il vincitore del premio letterario Strega, in cui l’editor di Ponte alle Grazie era parte della giuria. Al di là del tono del giudizio, da rissa più che da editor e poeta (ho letto), mi chiedo perché Ostuni sia uscito qualche giorno dopo l’assegnazione del premio su FB, ovvero su una platea amplissima ma sicuramente non specializzata in letteratura. Perché non si è espresso nei momenti, nei modi e nella sede opportuna? Per fare un po' di buzz online? Chi fa parte delle giuria è parte in causa, quindi in questo caso tacere forse sarebbe stato saggio. Il giudizio sulle opere vincitrici e non di solito spetta ai lettori. Un’altra domanda è d’obbligo: se il romanzo di Trevi, da lui curato, avesse vinto, ci sarebbe stato questo strascico?
Avete mai sentito i giurati del festival del cinema, a premio assegnato, esprimere giudizi malevoli sul vincitore ? Non mi pare che sia mai successo; se non altro per una questione di bon ton, tanto denigrato in quanto ritenuto da molti che puzzi di muffa, ma di cui secondo me ci sarebbe molto bisogno, anche in letteratura.
A parte il ragionamento formale (ma in certi casi la forma è anche sostanza), Carofiglio verso la fine dell’intervista su Repubblica ha proposto di destinare i fondi raccolti dai sostenitori di Ostuni, insieme a un suo personale contributo, a un’associazione che opera a favore dei bambini. Per sistemare le cose forse basterebbe che i due contendenti si parlassero e chiarissero.
Sono finiti i tempi dei duelli all’alba fra scrittori…
Susanna Daniele
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