giovedì 13 settembre 2012

Autopsia della politica italiana, le infografiche di Cristiano Lucchi

Dall'introduzione di Cristiano Lucchi:

Autopsia della politica italiana è una raccolta di 38 rigorose infografiche che vogliono accompagnare i non addetti ai lavori in un percorso di approfondimento degli sprechi, dei costi, degli anacronismi del sistema politico-istituzionale italiano.

Riflettori accesi su un mondo che negli ultimi anni ha contribuito in maniera determinante al progressivo declino dell’intero Paese. Ecco materializzarsi sotto l’occhio di chi legge privilegi e sperperi; corruzione ed evasione fiscale; indennità, consulenze e appalti esorbitanti; l’abuso dei contratti derivati; il conflitto di interessi e l’assenza di trasparenza; i costi degli Enti locali, delle Agenzie, delle consulenze fino alla computazione degli oneri verso lo Stato del Vaticano.

Il nostro obiettivo è quello di offrire uno strumento di analisi in più agli italiani e alle italiane che oggi vivono con sofferenza una fase politica che non ha precedenti: un’epoca in cui l’interesse privato ha sostituito il bene comune, le nomine dei parlamentari hanno svuotato la rappresentanza, la televisione ha alienato la partecipazione attiva, la corruzione e l’evasione fiscale hanno eclissato l’etica pubblica. Abbiamo perciò pensato di mettere in fila numeri e figure in grado di rappresentare in maniera semplice e immediata la degenerazione in corso.


Non è facile colpire una classe politica che a destra, al centro e a sinistra non è esente da colpe e responsabilità, senza rischiare di colpire il concetto stesso di democrazia. Noi invece la democrazia vogliamo difenderla, addirittura abbiamo la presunzione di volerla consolidare e migliorare. Crediamo infatti in una cittadinanza consapevole e attiva che si informi, comprenda i fenomeni complessi in cui è coinvolta, analizzi la realtà per quella che è e poi agisca di conseguenza. Una cittadinanza che non abbia bisogno di ricorrere alle solite scorciatoie affidandosi all’ennesimo demiurgo o “salvatore della patria” che plasma e manipola, trasforma e forma una nuova Repubblica, ancora una volta contro gli interessi dei molti e a favore dei privilegi di pochi.

L’oligarchia oggi al potere è lontana anni luce dall’opinione pubblica, nonostante l’influenza perversa del conflitto di interesse sui mass media. La classe dirigente italiana, a partire da quella politica, è ormai fuori sincrono con la modernità, oltre che con il comune sentire. Non è in grado di fare i conti con strumenti come Internet, i media sociali e tutti quei frammenti di espressione libera e indipendente che ogni giorno vengono prodotti, diffusi e condivisi da oltre metà della popolazione italiana.

Questo Atlante vuole dare un piccolo contributo alla costruzione di una nuova Italia: più democratica, più informata, più giusta. Un paese in cui i cittadini/elettori possano meglio comprendere il contesto in cui vivono e tornino a partecipare alla politica, animando un dibattito pubblico sempre più necessario. È per questo che le tavole che trovate in questo libro saranno consultabili gratuitamente anche online, sul sito www.atlanteitaliano.org.

Mettere a confronto in un’unica tavola gli argomenti trattati in Parlamento con ciò che interessa gli italiani o il livello di retribuzione e di trasparenza nei Paesi a noi vicini è già un buon punto di partenza nella costruzione di una nuova consapevolezza. Ed è un pugno nello stomaco scoprire con un colpo d’occhio che, a fianco di un Berlusconi che teorizza e auspica l’evasione fiscale, ben il 35% delle leggi volute dalla destra dal 2008 a oggi è passato alla Camera e al Senato grazie ai voti (o ai non voti) dell’opposizione di centro e centrosinistra. Il dannoso salvataggio dell’Alitalia, il disumano contrasto all’immigrazione, gli inutili e costosissimi provvedimenti sui rifiuti in Campania, la riforma Brunetta della Pubblica amministrazione, la farsa della ricostruzione in Abruzzo e la norma salva-evasori rappresentata dallo Scudo fiscale sono diventati realtà solo perché l’opposizione ha rifiutato di compiere fino in fondo il proprio dovere.

In altre tavole affrontiamo il tema dei privilegi di coloro che con un termine di successo vengono definiti come “la Casta”. Dai pochi spiccioli che servono per pranzare all’interno del Palazzo all’esorbitante utilizzo dei voli e delle auto blu; dalle pensioni d’oro all’assistenza sanitaria integrativa di cui godono parlamentari, ex parlamentari e relative famiglie; dalle loro dichiarazioni dei redditi (tenute nascoste come il peggiore dei segreti) alla durata infinita di una carriera politica che perpetua ad aeternum tali privilegi.

Fortune che si estendono anche al nuovo sistema dei partiti, ormai alla mercé di oligarchi con potere di nomina, e quindi di vita e di morte, dei peones parlamentari. Mostriamo quindi i paradossali contributi elettorali (di cui beneficiano anche partiti ormai inesistenti; più spendi e più, in proporzione, ti viene restituito), la mancanza di rendicontazione, i contributi ai giornali di partito.

Un capitolo a parte è dedicato al sistema degli Enti locali, delle Agenzie, delle aziende partecipate; al vasto sottobosco delle professioni legate alla politica, a partire dalle centinaia di migliaia di consulenti che affollano bilanci pubblici disastrati come non mai. A tal proposito è istruttiva la tavola sul debito pubblico dall’Unità d’Italia a oggi, che registra l’impennata devastante degli ultimi lustri.

Nelle pagine che seguono vengono inoltre approfonditi alcuni dei fenomeni più legati alla malapolitica. Dalla corruzione all’evasione fiscale, che insieme costano ogni anno ai contribuenti oltre 250 miliardi di euro, fino a quel vero e proprio inganno rappresentato dai contratti derivati che vedono Comuni, Province e Regioni esposti — spesso per incapacità o malafede dei loro amministratori — per oltre 36 miliardi di euro verso il sistema bancario.

Infine facciamo luce sui rapporti, unici al mondo, tra Stato e Chiesa e su alcuni fenomeni di costume intrinsecamente legati al potere e quindi alla politica, dalle spese del Primo ministro per le cene eleganti, e non solo, ai posti allo stadio offerti dal CONI agli appartenenti alla Casta per un valore commerciale di circa 5 milioni di euro l’anno.

Trasparenza dei dati e informazione accessibile, quindi, perché un numero crescente di persone disponga di un quadro il più possibile completo della realtà che stiamo vivendo. Per passare dall’indignazione, spesso frustrante, a una fase di responsabilità e di azione, fuggendo così da ogni tentazione di qualunquismo per tornare a partecipare e perché le cose possano cambiare.

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