Vi mettiamo a conoscenza della lettera
che i lavoratori della Libreria Edison di Firenze, chiusa dal 29
novembre 2012, hanno inviato prima del Natale a Carlo Feltrinelli. la
lettera sarà diffusa oggi nel corso della manifestazione LA CULTURA
NON E' IN SALDO, organizzata a Firenze da Spazi Liberati.
Vi chiediamo cortesemente di pubblicare
il documento.
“Gentilissimo Carlo Feltrinelli,
abbiamo deciso di scriverle questa
lettera, sintesi delle nostre riflessioni sugli ultimi fatti accaduti
a Firenze quest'anno, avvenimenti che ci riguardano da vicino e di
cui lei è certamente a conoscenza. La sua immobiliare, EFFECOM, ha
acquisito alcuni anni fa la società che gestiva l'affitto della
Libreria Edison, non rinnovando poi il contratto di locazione.
Nessuno vuol criticare metodi e
strategie per sviluppare la rete di vendita e finalizzati alla
realizzazione di più utili, ma vorremmo che il tutto avvenisse
secondo criteri di sostenibilità - per tutti - e nel rispetto
dell'Altro.
Altro, che è il lettore, il quale
preferirebbe godere di un mercato in cui ci sia possibilità di reale
concorrenza invece che di un regime di monopolio;
Altro, che oggi è il giovane
disoccupato, l'esodato “forneriano”, l'operaio cassaintegrato;
Altro, che siamo noi, librai senza più
lavoro di una libreria che era un posto davvero speciale, un punto di
incontro e di scambio. E che fosse speciale ce lo hanno dimostrato i
Fiorentini con le loro quarantamila firme a difesa del vincolo
culturale sull'immobile.
L'Altro è soprattutto la sofferenza
delle diversità e delle pluralità possibili senza dignitoso futuro.
Ma l'Altro riguarda anche lei. I libri
e gli autori della straordinaria casa editrice Giangiacomo
Feltrinelli si sono occupati dell'Altro. Che cosa hanno scritto
autori come Foucault, Baudrillard, Deleuze e tanti altri se non
parole per illuminare sullo stato e sull'ordine sociale imposto
sull'Altro dalle diverse forme di potere repressivo?
La Feltrinelli, in piazza della
Repubblica, potrebbe gestire una libreria di grande futuro,
direttamente o in altre forme, anche con l'aiuto della nostra
esperienza, recuperando la sua immagine nella nostra città. Crediamo
che una libreria in quei locali possa ancora vivere e con nuove idee
anche migliorare.
Ecco, vorremmo discutere con lei di NOI
che in questo momento rappresentiamo un “ALTRO” dei tanti
possibili Altro che esistono in questa assurda liquida società.
Può farlo per noi, che ancora amiamo
IL LIBRO, può farlo per i suoi autori e per i loro lettori.
Di una cosa siamo certi: gliene
sarebbero tutti molto grati.
Grazie
I librai Edison"'
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